Cianfrusaglie

Riflessioni di fine anno 2021: The Life Changing Edition.

Anche i trecentosessantacinque giorni del duemilaventuno sono quasi trascorsi e come tutti gli anni, da una quindicina di anni a questa parte, mi ritrovo a mettere ordine tra gli appunti sparsi e le note che riguardano le cose che, in positivo o in negativo, ho pensato fosse giusto annotare. Rimetterle in ordine, dare loro la giusta importanza, mi garantisce un po’ di spazio per me stesso e mi fa sempre comprendere che la bilancia che pesa queste cose ha dietro un grande falsario, che sono io stesso. A fine anno infatti, quando magari sono passati mesi da un avvenimento, è più facile dargli il giusto peso e, almeno per quel che mi riguarda, tendo a dare meno importanza alle cose che mi hanno fatto preoccupare – magari anche molto – nel momento in cui sono accadute, e che poi invece si sono rivelate essere meno difficili da affrontare e da superare. Certo, col senno di poi questi ragionamenti è facile farli, ma è una cosa che ormai so da un bel po’, ed è forse anche per questo che tendo a non preoccuparmi eccessivamente e ad approcciarmi alle cose con occhi curiosi ma anche con serenità, qualsiasi sia la loro natura. Questo duemilaventuno, di cose a cui mi sono approcciato con occhi curiosi, ne ha avuto tante. Ho partecipato a molti concorsi, viaggiato un po’ – prevalentemente per questioni lavorative – e sono anche riuscito a correre nuovamente una gara, dopo quasi due anni dall’ultima, ottenendo in entrambi i campi risultati che non avrei pensato possibile solo qualche mese prima.
Credo di poter dire che questo sia l’anno in cui ho messo più impegno in assoluto nello studio. Non ricordo periodi della mia vita, né alle scuole superiori, né all’università né nei vari periodi di studio post-laurea, nei quali mi sono impegnato tanto per studiare qualcosa, come ho fatto nei mesi primaverili ed estivi di quest’anno che sta per finire. Correre e preparare la Maratona di Firenze, in questo, hanno avuto un ruolo fondamentale per riuscire a gestire al meglio lo stress e le cose da fare. Ma come in tante altre cose della vita – e lo studio e la corsa su lunga distanza possono essere considerati una sua metafora – con l’impegno e la costanza è quasi facile raggiungere gli obiettivi che ci si prefissa. Servono dedizione e voglia di fare, ovviamente, e anche qualcuno che ti dia una spalla su cui poggiare la testa quando sei stanco o hai semplicemente voglia di farlo. Sono molto fortunato in questo, e cerco di ricordarmelo ogni giorno. Tutti questi accadimenti – prevalentemente quelli legati al lavoro, per la parte sportiva credo ormai di essere fuori dai giochi per partecipare alle Olimpiadi – porteranno nel breve termine a cambiamenti ancora più consistenti della mia vita, e il cambiamento, soprattutto se fatto nell’ottica di migliorare qualcosa, è sempre un bene, perché ci permette di capire cosa vogliamo davvero, ci fa chiedere chi siamo e dove vogliamo andare. Io questi aspetti non li ho mai ben capiti, a dir la verità. Ho fatto tante belle cose nella mia vita fino ad ora, di alcuni lavori ho anche pensato potessero essere “il lavoro dei prossimi trent’anni”, e poi invece il cambiamento era dietro l’angolo e affrontarlo mi ha portato altre cose buone. Quindi, ben vengano i cambiamenti attesi e cercati, ma anche quelli imprevisti che ci obbligano a darci una mossa e migliorare, a riprendere in mano i libri ed a viaggiare per dimostrare di sapere ancora fare le cose per bene, anche quando si pensava di avere ormai un’età per cui certe cose non le riesci più a fare.
Buon anno nuovo a tutti noi, che ci obblighi a cambiare e che porti a tutti belle cose da ricordare.

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