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Quaranta
Inverno che giri a metà strada
sono ormai molte le mattine arrivate a sera
accalcate in taccuini di colore diverso
per parole intrecciate a raccontare gli anni,
storni ora ordinati ora burrascosi
muovendosi insieme nel freddo di gennaio
quando il cielo si tuffa nella notte
e il falco ne scompagina il volo e la quiete.
Forse s’avvedono (o non vogliono)
dei gennai a metà già trascorsi
né conoscono la strada oltre il crinale
e quanto ancora porti lontano.
Non riesco a biasimarle se ne sento il lamento
sussurrato, tra i capelli che temono il nero,
dalle note scritte sul pentagramma della fronte
e s’inerpicano ancora dove è migliore la vista
incuranti dei tagli sulle mani da artigiano di versi,
da marinaio che sogna la neve di montagna.
E come pesci predati nell’infinito mare del tempo
scappano dalla rete se la maglia si slarga.
Sassari, 18 Gennaio 2021
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