Cianfrusaglie

Biondi come la Monroe

Nel frattempo, a Padova, un ragazzo ed una ragazza attraversano in bicicletta il ponte Pontecorvo e quando arrivano ai portici scendono dal sellino, legano insieme le ruote ad un tubo che viene giù da una grondaia, si prendono per mano e si appoggiano ad uno dei pilastri per darsi un bacio. Sono biondi come la Monroe in Quando la moglie è in vacanza ed hanno negli occhi la stessa spensieratezza incosciente. Lui ha forse quattro peli di barba in tutto e sotto la giacca di pelle che tiene sbottonata ha una felpa nera dei Misfits. Lei mastica nervosa un chewingum alla fragola, con cui ogni tanto fa delle bolle che le arrivano fino al naso. È incinta da due mesi ma non sa come dirglielo.
Una signora che avrà settant’anni passa accanto al loro pilastro, le sorride e alza la mano destra per salutarla. Lei risponde ricambiando il sorriso e la guarda passare, poi lo abbraccia nuovamente e gli dà un bacio sulla guancia sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
Entrano insieme al Nerodiseppia, chiedono un tavolo per due alla cameriera e ordinano un caffè ed uno spritz. La cameriera è una signora sui cinquanta anni, scrive su un taccuino blu a quadretti l’ordine e si allontana, salutando un uomo con la camicia celeste e la cravatta slargata che entra e si siede al bancone, aprendo con una gestualità da film il giornale della mattina.
E’ una sera umida di fine autunno, la nebbia ha coperto la città e da Prato della Valle non si riesce a vedere il Santo, ma la temperatura è ancora accettabile ed in giro si possono incontrare tante persone che passeggiano. Lei gli prende la mano e lo guarda a lungo negli occhi, senza sorridere. Le trema un po’ la palpebra sinistra e forse gli occhi diventano lucidi. Anche lui la guarda in silenzio e capisce che deve dirgli qualcosa, qualcosa di serio. Forse vuole lasciarlo, pensa. No, non sarebbe una cosa con tanto senso logico, fino a pochi istanti prima sembrava ancora innamorata di lui.
“Che c’è?” – le chiede alla fine, spezzando il lunghissimo momento di silenzio in cui si trovavano.
Lei abbassa gli occhi e sembra stia per balbettare qualcosa, ma viene interrotta dalla signora del bar, che poggia sul tavolino il caffè e lo spritz.
“Che c’è, Anna?” – le chiede di nuovo.
“Marco io… Sono incinta” – dice lei singhiozzando senza sollevare lo sguardo.
Lui le stringe forte la mano e si alza dalla sedia e senza lasciare la presa le si inginocchia accanto. La guarda piangere mentre tutto il mondo intorno smette di esistere, poi le prende con entrambe le mani il viso bagnato di lacrime e le bacia le guance e le labbra.
Lei gli stringe le braccia intorno al collo e appoggia la testa sulla sua spalla sinistra, e nel mentre il caffè si raffredda e lo spritz si scalda, ma non ha importanza.

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